Sono 441.451 le denunce di infortunio sul lavoro registrate nei primi 7 mesi del 2022 in Italia, il 41,1% in più rispetto allo stesso periodo del 2021 quando si erano ‘fermate’ a 312.762.

È quanto emerge dai dati diffusi ieri dall’Inail secondo il quale l’aumento è dovuto da una parte al più elevato numero di denunce di contagi Covid sul lavoro e dall’altra alla crescita degli incidenti tradizionali.

Cresciuto anche il numero delle denunce di malattie professionali che tra gennaio e luglio sono state 36.163 (+6,8% sul 2021).  

569 è invece il numero delle vittime sul lavoro nel periodo in questione, il 16% in meno rispetto all’anno scorso. In questo caso il decremento è spiegato dal calo delle morti per Covid che, al contrario, nel 2021 ha raggiunto il suo picco. 

Il fenomeno dei decessi continua ad interessare tutti i settori lavorativi della penisola, dalla sanità alle industrie, dai cantieri all’agricoltura. Per ciò che concerne invece il dato anagrafico, i casi mortali segnano un aumento nella fascia 30-44 (da 106 nel 2021 a 140 nel 2022) e un calo tra gli over 44 (da 515 a 372). Rispetto alla dinamica, sono in rialzo i casi in itinere (da 134 a 157) mentre quelli avvenuti sul posto di lavoro sono scesi (da 543 a 412).

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I Ministeri del Lavoro, della Salute e dello Sviluppo Economico, insieme ad Inail e parti sociali, si sono riuniti nella giornata di ieri per aggiornare il protocollo sulle misure anti-Covid, in vigore da oggi fino al 31 ottobre. Focus sulle mascherine che non saranno più obbligatorie in nessun luogo di lavoro, sia pubblico che privato, fermo restando che continuano a rappresentare «un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori» e necessario laddove non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza. Resta la possibilità per le aziende di imporle nei casi in cui lo ritengano opportuno. 

Tra gli altri temi affrontati durante la riunione anche:

  • La raccomandazione all’uso di mascherine più filtranti (Ffp2) per le persone più fragili, per chi lavora in determinati contesti e nei luoghi in cui non sia possibile mantenere la distanza di un metro;
  • L’incentivo allo smart working e agli ingressi scaglionati;
  • Il richiamo ad una periodica sanificazione degli ambienti.

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha precisato che si tratta di “una semplificazione importante del quadro di regole ma non un liberi tutti, considerata l’impennata dei contagi di questi giorni”. L’Organizzazione mondiale della Sanità si aspetta infatti «alti livelli di Covid quest’estate in Europa» e chiede un attento monitoraggio del virus in seguito a una triplicazione dei casi giornalieri nell’ultimo mese.

IL BONUS

Con il decreto del 31 maggio 2022 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 148 del 27 giugno), il Ministero della Salute ha indicato le modalità per la fruizione del bonus psicologo. Dato l’esponenziale aumento delle condizioni di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica come conseguenza dell’emergenza pandemica e della conseguente crisi socio-economica, è stata indetta una misura che prevede l’erogazione di un contributo per sostenere le spese necessarie ad affrontare sessioni di psicoterapia. Quest’ultime dovranno essere effettuate presso specialisti privati regolarmente iscritti nell’elenco degli psicoterapeuti, presenti nell’albo degli psicologi, che abbiano comunicato l’adesione all’iniziativa al Consiglio Nazionale degli Ordini degli Psicologi (CNOP).

BENEFICIARI DEL BONUS

È necessario che i soggetti che desiderano accedere al contributo (fruibile una sola volta) dispongano di un ISEE in corso di validità, ordinario o corrente, non superiore a 50.000€.

Di seguito gli importi a cui è possibile accedere in base alla situazione economica equivalente:

  • ISEE inferiore a 15.000€: fino a 50€ per ogni seduta, con un importo massimo di 600€ per ogni beneficiario;
  • ISEE compreso tra 15.000€ e 30.000€: fino a 50€ per ogni seduta, con un importo massimo di 400€ per ogni beneficiario;
  • ISEE compreso tra 30.000€ e 50.000€: fino a 50€ per ogni seduta, con un importo massimo di 200€ per ogni beneficiario.

COME FARE RICHIESTA

Saranno Inps e Ministero della Salute a stabilire, entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, la data dalla quale sarà possibile presentare le domande per ottenere il beneficio, nonché la scadenza.

La richiesta andrà inoltrata all’Inps utilizzando l’apposita piattaforma telematica. In questa fase l’Istituto informerà il richiedente sulla presenza o meno di una DSU valida. In caso di assenza verrà richiesto di presentare la stessa e, dopo il rilascio, di inoltrare la domanda di accesso; nel caso contrario invece questa sarà acquisita automaticamente.

L’erogazione avverrà in base all’ordine di arrivo delle domande, dando precedenza alle persone con ISEE più basso.

Con la comunicazione ai beneficiari dell’accoglimento della domanda, l’Istituto assocerà anche un codice univoco del valore attribuito.

Dall’accoglimento della domanda, ci saranno 180 giorni a disposizione per utilizzare il bonus.

Venerdì 27 maggio si terrà il corso di specializzazione per sindacalista d’azienda, organizzato da Unilavoro PMI.

Al corso, che verrà effettuato sulla piattaforma Webex dalle 9:30 alle 12:30, parteciperanno le sedi territoriali dell’Associazione.

Secondo i dati Inail inerenti le denunce di infortunio, sono state 194.106 quelle del primo trimestre del 2022 (+50,9% rispetto allo stesso periodo del 2021), 189 delle quali con esito mortale (+2,2%), ma se aggiungiamo anche quelle di aprile il totale arriva a 217.

Nell’attuale classifica nera “primeggia” la Lombardia, secondo posto invece per il Veneto con 23.489 nel trimestre in questione (in netto aumento dalle 15.945 dell’anno precedente), 20 delle quali con esito mortale (6 in più rispetto allo stesso periodo di un anno fa).

“Purtroppo – spiega Mirco Ghiotti, Coordinatore Regionale di Unilavoro PMI Veneto – in alcune circostanze non sono esempi di responsabilità i datori di lavoro che percepiscono la sicurezza come un mero adempimento burocratico, un onere aziendale, una perdita di tempo e a volte anche una spesa. Dall’altra parte, bisogna riconoscere anche la scarsa consapevolezza da parte dei lavoratori che sottovalutano i rischi e i pericoli che possono correre. All’elenco aggiungo anche alcuni enti formativi che considerano la formazione d’aula leggendo le normative e spiegando le slide, il che non è sufficiente.

Per quanto riguarda il triste record della mia Regione credo sia dovuto anche al fatto che in percentuale abbiamo molte più aziende rispetto al resto della penisola e, di conseguenza, la probabilità di incidenti è maggiore. Inoltre negli ultimi anni la nostra Regione ha assistito a un importante avvento di una forza lavoro straniera che, causa difficoltà nel capire la lingua italiana, non recepisce bene le istruzioni relative alla sicurezza sul lavoro”.

In conclusione Ghiotti sostiene con forza una delle principali battaglie portata avanti da sempre da Unilavoro PMI.

“Bisogna promuovere una vera e propria cultura della sicurezza sensibilizzando tutti i soggetti che hanno a che fare con l’argomento senza aspettarci che arrivino nuove normative o modifiche delle normative attuali perché, come più volte abbiamo ribadito, la soluzione al problema non è la sanzione”.

Continuano le stragi sul lavoro. Secondo l’Inail nel primo quadrimestre del 2022 sono state 217 le vittime totali, dato statistico che evidenzia un netto peggioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nei primi tre mesi del 2022 gli incidenti mortali (189) sono infatti aumentati del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2021. L’incremento più importante si registra tra le lavoratrici, passate dalle 14 del 2021 alle 24 del primo trimestre del 2022. In discesa invece (da 171 a 165) il dato riguardante i lavoratori.

Aumentate anche le denunce per infortunio del 50,9%: da inizio anno sono infatti 194mila, alle quali dobbiamo sommare le 14.517 per malattie professionali. La maggior parte di queste si sono registrate nell’industria e nei servizi (dai 109.662 casi del 2021 ai 160.813 del 2022) per un +46,6% totale. In particolare nel settore dei trasporti e in quello del magazzinaggio gli infortuni sono cresciuti del 166,9%. La sanità e l’assistenza sociale registrano invece un +110,4% e l’amministrazione pubblica +73,8%.

Rispetto allo stesso periodo del 2021, a livello territoriale l’Inail segnala nel primo trimestre del 2022 un incremento di 11 casi mortali nel centro (da 34 a 45), di 7 nelle isole (da 8 a 15), di 3 nel nord-est (da 38 a 41) e di 2 nel nord-ovest (da 47 a 49). Solo il sud registra un calo da 58 a 39. Lombardia e Toscana, con +8 decessi, sono le regioni con maggiori aumenti, segue il Veneto con +6 mentre Abruzzo (con -8 casi), Campania (-7) e Piemonte (-5) sono quelle con maggiori decrementi.